La pratica dell’Hennè per abbellire il corpo umano iniziò nel neolitico in Turchia. In India, queste decorazioni si chiamano Mehndi e la loro tradizione risulta ininterrotta a partire dalle dame e divinità ritratte negli affreschi delle grotte di Ajanta attorno al 400 d.C., fino ai giorni nostri. Sono immancabili nelle feste sia hindu che musulmane. La tradizione vuole che sia applicato in particolare il giorno prima del matrimonio durante la cerimonia del mehndi, che è parte integrante delle nozze. Durante la cerimonia la più esperta tra le presenti adorna mani, braccia, piedi e gambe della sposa mentre le donne più anziane la introducono al mondo dell’amore, svelando i segreti per essere una buona moglie e istruendola su come comportarsi per piacere al marito. Si crede che più scura risulterà la tinta ottenuta durante la cerimonia del Mehendi, più profondo sarà l’amore che legherà gli sposi. Qualsiasi festa è un buon motivo per ornarsi col Mehndi. La maggior parte delle ragazze apprende quest’ arte fin dall’infanzia e in molte località turistiche potrete farvi tatuare le mani a pagamento. La pasta di hennè viene venduta in coni e le ragazze ve la applicheranno a mano libera creando dei disegni simili al macramè. Una volta finita l’applicazione bisogna aspettare almeno un paio di ore affinchè si secchi dopo di che si rimuoverrano i residui dell’henne passando la pelle con dell’olio. E’ meglio evitare di lavarsi con il sapone fino al giorno dopo, per permettere al disegno di fissarsi sulla pelle. Il colore del disegno è arancione appena finito e diventa più scuro nei giorni successivi. Il disegno vi durerà due/tre settimane, sbiadendo lentamente.
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